
Per chi non ha vissuto da piccolo certe esperienze, non può capire.
Anzi il più delle volte, da cacciatori, veniamo additati come mostri.
Da piccolo vuol dire dai 4 ai 7 anni, sei a casa dei nonni materni per buona parte dell'estate.
Nei ricordi da piccolo, il casale è grande, ci sono anche i "fattori" e quelli che danno da mangiare alle mucche ai tori e ai cavalli del nonno, ricordi il biroccio e il lungo viale dove si galoppa
C'è un vigneto che dirada fino al bosco dove la nonna ci dice non andare. E' li che finiscono le galline che riesce a prendere la volpe...e allora immagini un luogo buio e terribile da dove escono animali notturni spaventosi e sanguinari.
Ricordi i temporali estivi di quelli che facevano danni con la grandine e c'era chi incrociava i "ferri" del camino nella corte per scongiurare la tempesta, ma dopo "l'acqua" ricordi il profumo dell'erba bagnata, delle lumache e delle "gambe secche", i funghi prataioli da mettere sott'olio.
Ma la cosa che ti si stampa dentro, che tenti di respingere, ma che poi riaffiora sempre più prepotente è la caccia.
E' la cosa più da grande che ti fanno fare e diventa parte di te.
Prima, in estate si portano i cani in giro, grandi sgambate, le ferme sulle quaglie, le braccate sulla lepre, i fischietti afoni che i cani riescono a sentire lontanissimo e tornano a prendere ordini.
Razze diverse, da penna e da pelo. Chi andava bene per la lepre e chi per i fagiano le starne e le quaglie.
Cani che pendevano dalle labbra del nonno che li trattava come figli. Un gesto, un'occhiata, un fischio e si muovevano come telecomandati.
A caccia si va al mattino presto se vuoi trovare la lepre al covo, trovare una lepre "in piedi" sono capaci tutti...
Nella tarda mattinata o al pomeriggio si cercavano i fagiani, quelli veri non quei polli colorati che troviamo oggi.
Fagiani che andavano via di "pedina" e lasciavano il cane inesperto in ferma sul niente.
I cani da ferma sono straordinari, lavorano a testa alta nell'erba e nel bosco, vanno al trotto, poi all'improvviso iniziano una danza. Sono entrati in effluvio, così dicono i cinofili.
"Sentono" il selvatico, rallentano, vanno a cercare il vento e quello che il vento gli porta.
Poi improvvisamente diventano statue, con la schiena dritta, il naso puntato e lo sguardo sulla preda.
Se il cane è valido riesce a dominare il suo istinto e ti aspetta. Aspetta fino al tuo comando. A quel punto lo fai partire e ti farà alzare la selvaggina a tiro.
Naturalmente i ricordi da bambino arrivano fino alla domenica dopo, quando le pernici, i fagiani e i germani passavano nelle mani della nonna per diventare arrosti straordinari.
Nella foto Spike (per gli amici Spicchio) a 4 mesi ha trovato la sua prima lepre.
A 5 mesi ha fermato una quaglia e io avevo il cuore in gola.
Il 20 settembre apre una nuova stagione.