martedì 29 giugno 2010

Soddisfazioni


Per chi non ha vissuto da piccolo certe esperienze, non può capire.
Anzi il più delle volte, da cacciatori, veniamo additati come mostri.
Da piccolo vuol dire dai 4 ai 7 anni, sei a casa dei nonni materni per buona parte dell'estate.
Nei ricordi da piccolo, il casale è grande, ci sono anche i "fattori" e quelli che danno da mangiare alle mucche ai tori e ai cavalli del nonno, ricordi il biroccio e il lungo viale dove si galoppa
C'è un vigneto che dirada fino al bosco dove la nonna ci dice non andare. E' li che finiscono le galline che riesce a prendere la volpe...e allora immagini un luogo buio e terribile da dove escono animali notturni spaventosi e sanguinari.
Ricordi i temporali estivi di quelli che facevano danni con la grandine e c'era chi incrociava i "ferri" del camino nella corte per scongiurare la tempesta, ma dopo "l'acqua" ricordi il profumo dell'erba bagnata, delle lumache e delle "gambe secche", i funghi prataioli da mettere sott'olio.
Ma la cosa che ti si stampa dentro, che tenti di respingere, ma che poi riaffiora sempre più prepotente è la caccia.
E' la cosa più da grande che ti fanno fare e diventa parte di te.
Prima, in estate si portano i cani in giro, grandi sgambate, le ferme sulle quaglie, le braccate sulla lepre, i fischietti afoni che i cani riescono a sentire lontanissimo e tornano a prendere ordini.
Razze diverse, da penna e da pelo. Chi andava bene per la lepre e chi per i fagiano le starne e le quaglie.
Cani che pendevano dalle labbra del nonno che li trattava come figli. Un gesto, un'occhiata, un fischio e si muovevano come telecomandati.
A caccia si va al mattino presto se vuoi trovare la lepre al covo, trovare una lepre "in piedi" sono capaci tutti...
Nella tarda mattinata o al pomeriggio si cercavano i fagiani, quelli veri non quei polli colorati che troviamo oggi.
Fagiani che andavano via di "pedina" e lasciavano il cane inesperto in ferma sul niente.
I cani da ferma sono straordinari, lavorano a testa alta nell'erba e nel bosco, vanno al trotto, poi all'improvviso iniziano una danza. Sono entrati in effluvio, così dicono i cinofili.
"Sentono" il selvatico, rallentano, vanno a cercare il vento e quello che il vento gli porta.
Poi improvvisamente diventano statue, con la schiena dritta, il naso puntato e lo sguardo sulla preda.
Se il cane è valido riesce a dominare il suo istinto e ti aspetta. Aspetta fino al tuo comando. A quel punto lo fai partire e ti farà alzare la selvaggina a tiro.
Naturalmente i ricordi da bambino arrivano fino alla domenica dopo, quando le pernici, i fagiani e i germani passavano nelle mani della nonna per diventare arrosti straordinari.
Nella foto Spike (per gli amici Spicchio) a 4 mesi ha trovato la sua prima lepre.
A 5 mesi ha fermato una quaglia e io avevo il cuore in gola.
Il 20 settembre apre una nuova stagione.

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