venerdì 19 marzo 2010

Un giovedì qualsiasi di novembre

La telefonata arriva improvvisa verso le sei, "Dove sei? Puoi farmi un favore? Ho un problema, vieni dal carroziere alle 7 che poi ti spiego, grazie"
E' un amico, andiamo a caccia insieme e ha qualche anno più di me...non potevo dire di no.
Arrivo all'appuntamento e non trovo nessuno, passano pochi minuti e vedo arrivare dal fiume l'inconfondibile jeep.
C'è Ste, il carroziere e un amico. Arrivano sorridenti come bambini, insieme fanno quasi 200 anni.
Sono andati a pescare come facevano da bambini, con la rete. C'era un "bucone" giù al fiume pieno di pescetti di ogni tipo, la corrente aveva cambiato il corso d'acqua. Sono andati con una rete e li hanno portati a casa. Si, è vietato, ma certe abitudini a quell'età non le abbandoni, lo facevano 50 anni fa per fame, lo fanno oggi per ritrovare quei sapori dimenticati che nessuno si sogna più di provare.
Il pesce ha 24 gusti, mi dice Ste, uno per ogni ora che passa. Facciamo presto.
Nell'officina vengono allestiti due tavoloni con panche e sedie, si srotola una tovaglia di carta, si apparecchia con i piatti di carta, ma i bicchieri di vetro. Il vino va rispettato.
In mezz'ora arrivano gli ospiti, chi porta il pane, chi i pomodori dell'orto, chi i cipollotti, chi il vino, il pane il formaggio...
I pesci sono puliti, il pentolone con l'olio è pronto. Da far invidia alle vecchie feste dell'unità.
Si frigge, ma si frigge tanto. C'è da rimanere stupiti della bontà di quelle carni bianche profumatissime. Anche il cavedano è buono. Si mangia e si racconta di esperienze passate da albero degli zoccoli, di bracconaggio per mangiare. C'è anche chi non sbaglia un colpo solo al tramonto tanto era abituato a sparare di notte...
A fine cena avanzano due piatti di fritto che vengono subito messi in carpione, verranno buoni per la vigilia di Natale.

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